In che modo Cipro, avamposto della dinastia tolemaica nel Mediterraneo orientale, entrò nell’orbita politica di Roma? L’isola, celebre in antico per le sue ricchezze, fu dichiarata proprietà del popolo romano nel 58 a.C. su iniziativa di P. Clodio Pulcro, che fece affidare a Catone Uticense il comando della missione incaricata di porre in atto la confisca. Si creò così un inusitato sodalizio fra il celebre tribuno della plebe e lo stoico aristocratico romano: i loro interessi trovarono un’importante convergenza nell’ambito di una vicenda in cui l’espansionismo romano si intersecò con il dibattito politico interno e lo scontro per l’affermazione delle grandi personalità del tempo. Il libro indaga l’episodio grazie al quale Cipro fu inserita in una rete strategica e commerciale di vasta scala: la base legale, le motivazioni, lo svolgimento e gli effetti della conquista sono indagati analiticamente, a partire da un ricco dossier di fonti antiche, alcune soltanto di recente scoperte o valorizzate dalla critica.